Il progetto per Otranto fece parte di un programma di riabilitazione dei centri storici patrocinato dall'UNESCO, fu sviluppato un 'laboratorio di quartiere' che si basava sulla collaborazione totale con gli abitanti. Vennero riportate alle luce le radici del lavoro dell'architetto: il ruolo di servizio, il gesto tecnico partecipato dalla comunità, il valore simbolico del costruire. Le attività vennero portate avanti intorno ad un 'cubo', un modulo trasportabile organizzato in quattro sezioni: analisi e diagnostica, informazione e didattica, progetto aperto, lavoro e costruzione.